L'ecodesign e la riparazione degli imballaggi
L'ecodesign e la riparazione degli imballaggi sono due concetti strettamente legati che stanno trasformando il settore della produzione e del consumo in un'ottica più sostenibile.
L'Unione Europea sta lavorando su un regolamento che ha come obiettivo l'adozione di pratiche di ecodesign per ridurre l'impatto ambientale degli imballaggi, favorendo il riuso e la riparazione. In questo senso, il recente accordo approvato dal Parlamento Europeo, con 476 voti favorevoli, mira a creare un quadro normativo che affronti questo problema promuovendo l'economia circolare e l'innovazione sostenibile nel settore degli imballaggi. Con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale e favorire la sostenibilità, le nuove norme introducono misure incisive che coinvolgono produttori, consumatori e Stati membri. Il regolamento, attualmente in fase di approvazione, stabilsce regole per ridurre gli imballaggi superflui e promuovere l'uso di materiali riciclati. Tra le novità principali c'è l'introduzione di un obiettivo di riuso, che incoraggia il riciclo e l'adozione di sistemi di deposito cauzionale per migliorare la gestione degli imballaggi. Si parla, ad esempio, di limitare l'uso di sostanze pericolose come i Pfas, che potrebbero danneggiare l'ambiente, e di stabilire una percentuale minima di materiale riciclato in vari tipi di imballaggi. In pratica, l'adozione di un approccio ecodesign per gli imballaggi potrà portare a una riduzione significativa dell'impatto ambientale, garantendo al contempo una gestione più efficiente delle risorse naturali. Le aziende dovranno abituarsi a considerare l'intero ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alla sua eventuale riparazione, riciclaggio o riutilizzo: queste sono sicuramente tematiche centrali per affrontare il crescente problema dei rifiuti, che rappresenta anche un notevole costo per gli smaltimenti, in particolare quelli derivanti dagli imballaggi di plastica.
Riduzione degli imballaggi e normative più severe
Il cuore della legge è la riduzione dei rifiuti da imballaggio, con target ambiziosi fissati per i prossimi decenni: ridurre gli imballaggi del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035, e del 15% entro il 2040. I Paesi dell'UE sono chiamati ad affrontare con urgenza soprattutto la riduzione dei rifiuti di imballaggi in plastica, uno dei materiali più problematici in termini di inquinamento ambientale.
La normativa impone delle limitazioni sullo spazio vuoto presente negli imballaggi, fissando una percentuale massima del 50% per i contenitori destinati al commercio elettronico e per il trasporto. Inoltre, una serie di imballaggi in plastica monouso, tra cui quelli per frutta e verdura fresche e per cibi e bevande nei ristoranti, saranno vietati a partire dal 1° gennaio 2030.
Questa evoluzione normativa è un passo importante verso un mercato più responsabile, in cui la sostenibilità si unisce alla riduzione dei costi operativi, spingendo le imprese a ripensare il design degli imballaggi per renderli più efficienti e meno impattanti.
L'Ecodesign: un approccio integrato alla sostenibilità
Il concetto di ecodesign si inserisce in questo contesto come un approccio fondamentale per la progettazione di imballaggi che tengano conto non solo dell’aspetto funzionale, ma anche del loro impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita. Questo approccio implica che gli imballaggi siano progettati per essere facilmente riciclabili, per ridurre al minimo l’utilizzo di materie prime non rinnovabili e per limitare i consumi energetici durante la produzione e la distribuzione. Un punto cruciale della normativa riguarda proprio la creazione di obiettivi per garantire che tutti gli imballaggi siano riciclabili entro determinati standard. Ciò include anche un requisito per il contenuto minimo di materiale riciclato, particolarmente per gli imballaggi in plastica.
Le nuove leggi non si limitano a stabilire requisiti per la progettazione degli imballaggi, ma promuovono anche il miglioramento dei sistemi di raccolta e riciclaggio, stabilendo obiettivi di raccolta separata che dovranno essere raggiunti entro il 2029.
Ad esempio, il 90% dei contenitori di plastica e metallo per bevande dovrà essere raccolto separatamente tramite sistemi di deposito o altre soluzioni, come parte di un sistema integrato che facilita il riciclo e riduce il volume di rifiuti.